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Curatela della mostra diffusa Thisplace - Campo Santa Margherita (e dintorni), Venezia 

54 Biennale di Venezia

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Curating of the exhibition Thisplace - Campo Santa Margherita (and surroundings), Venice

54 Biennale di Venezia

Serena Vestrucci, La sfera quando diventa piatta, 21x30 cm
Progetto grafico Andrea Puppa

Testo introduttivo alla mostra  

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Un “sistema di sistemi in cui ogni sistema singolo condiziona gli altri e ne è condizionato”, questa era la realtà per Carlo Emilio Gadda, un mondo - gomitolo, un groviglio. Il garbuglio era la sua mappa, espediente per trasformare lo smarrimento in qualcosa di afferrabile e comprensibile, uno strumento per conoscere. Oggi infatti la conoscenza si confronta con una molteplicità sempre più complessa, viviamo in una tavola periodica in cui gli elementi si moltiplicano invadendo l’uno le caselle dell’altro, a volte sdoppiandosi altre scomparendo per ricomparire mutati. Niente e nessuno è più incasellabile facilmente in una sola identità, sia essa professionale, geografica o emotiva e gli stessi saperi non si ritrovano più rinchiusi nelle enciclopedie ben sistemati in ordine alfabetico: arte, design, architettura ma anche fisica, matematica, filosofia… non sono più scatole a cui attingere separatamente.

Ma se il valore, oggi, fosse proprio questo? Se dovessimo solo imparare a ri-orientarci?

Nello spaesamento, che inevitabilmente percepiamo, in questo groviglio da districare, è interessante osservare l’evoluzione dell’ancestrale desiderio dell’uomo di orientarsi per capire, della sua ambizione nel misurare per comprendere, del voler decifrare la realtà creando nuove mappe, inconsuete istruzioni per l’uso, destinate a indicare un percorso non più così lineare. Mappe che conservano la bellezza di ordini e classificazioni e usano un protolinguaggio che tenta di decodificare l’incertezza, facendo della moltiplicazione una risorsa. Gli artisti, i cui lavori verranno esposti all’interno di luoghi non solitamente destinati all’arte, cercano strumenti per comprendere l’oggi, perdendosi, giocando con il passato, facendo calcoli, pedalando, sottraendo elementi o ancora cambiando dimensione. Così, nascoste per Campo Santa Margherita e dintorni, nuove mappe, per ritrovare un senso o scoprirne uno nuovo, per incrociare ascissa e ordinata e accorgersi che forse il punto non è più uno solo ma

sono ormai una moltitudine e solo unendoli si riuscirà, forse, a capire e a conoscere.

Nuove mappe per trovare e riconoscere nuove comunità intenzionali, legami affettivi al posto di strade per tracciare il percorso, fiducia e immaginazione come punti stabili di un riorientamento possibile quanto fluido e continuamente rinegoziato.

 

Artisti in mostra:

Valentina Curandi and Nathaniel Katz, Nina Fiocco and Nicola Turrini, Odoardo Fioravanti Paolo Giacomazzi Tommaso Caldera, Deirdre Kelly, Marco Menghi, Officina Tipografica Nove Punti, Virginia Chiappa Nuñez, Fabrizio Radaelli, Jorge Mañes Rubio, Jacopo Trabona,

Serena Vestrucci 

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